Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Tumultua l’anima E tinge il pianto La solitudine Di non amarti.
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Bruma sui colli, Piede in pauta,… Orti e mandorli in fiore, Decantano l’alba senza rumore. Qua e là una lepre salta,
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
È vero, sono come il fuoco che accende le timide lampare, come la maschera di un carnevale.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Fugge il sogno, nell’incoscienza di un’utopia. Nel sangue distopico
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.