Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine