Alfredo Caronia - Piatra Neamt 7 Agosto 2008
Le 17, l’ora della Pieve e del rintocco di campane, brunite, terse all’aria,
Vecchi! Siamo uno scalino del futuro, e ci riguardate come un’anta,
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Visti dal cielo, siamo abbastanza storti, stolti, goffi, corti, deviati e contorti. Siamo affannati,
Strizza gli occhi alla notte, vela i suoi torpori di quieto silenzio, penetra i suoi fitti spessori di denso volume
Ritmi di chiaro scuro, il lampo di un faro e la punta su un calamaio liberano un segnale raro,
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi
Festa dei Fiori a Primavera Quando la preghiera si fa confusa, malinconica e lontana,
Vivi il tempo della morte Vedi il tempo della morte battere in ogni cadenza vivilo, tracciane ogni sequenza;
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene
Il Pesto a Firenze Il pesto a Firenze ha il sapore del Giglio; in grembo di focaccia si gusta alla faccia
Follia sulla riga di una lacrima Follia sulla riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma
Aurore Il lirico suono delle aurore boreali fluttua di magia, specchio di emozioni,