Visti dal cielo, siamo abbastanza storti, stolti, goffi, corti, deviati e contorti. Siamo affannati,
Ritmi di chiaro scuro, il lampo di un faro e la punta su un calamaio liberano un segnale raro,
Vecchi! Siamo uno scalino del futuro, e ci riguardate come un’anta,
Il Pesto a Firenze Il pesto a Firenze ha il sapore del Giglio; in grembo di focaccia si gusta alla faccia
Aurore Il lirico suono delle aurore boreali fluttua di magia, specchio di emozioni,
Piu’ a Nord ( dedicata ad Albert Einstein ) E’ il senso spinto verso l’infinito,
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
Cristo d’ombra e’ croce sullo specchio delle foreste; e’ respiro di cerbiatto,
Non insisti, consisti! Interloquenze Parli o
Campane, rintocchi di vespri paesani, di tramonti
Sfilavano come stelle o fiocchi di neve, sublimi ed inerti, madidi e avvolgenti, mentre
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi