E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.