La natura parla, ci parla, basta s… Non c’è silenzio la sera sul mare! Il mare non riesce a stare fermo
Sfilavano come stelle o fiocchi di neve, sublimi ed inerti, madidi e avvolgenti, mentre
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
Ritmi di chiaro scuro, il lampo di un faro e la punta su un calamaio liberano un segnale raro,
Piu’ a Nord ( dedicata ad Albert Einstein ) E’ il senso spinto verso l’infinito,
Festa dei Fiori a Primavera Quando la preghiera si fa confusa, malinconica e lontana,
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Le 17, l’ora della Pieve e del rintocco di campane, brunite, terse all’aria,
Vecchi! Siamo uno scalino del futuro, e ci riguardate come un’anta,
Strizza gli occhi alla notte, vela i suoi torpori di quieto silenzio, penetra i suoi fitti spessori di denso volume
Cristo d’ombra e’ croce sullo specchio delle foreste; e’ respiro di cerbiatto,
Non insisti, consisti! Interloquenze Parli o
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene
Il Pesto a Firenze Il pesto a Firenze ha il sapore del Giglio; in grembo di focaccia si gusta alla faccia
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma