Portrait of the Actor Grandval, by Nicolas Lancret
Gabriele D'Annunzio

L’Arca Romana

ALPE di Luni, e dove son le statue?
I miei spirti desìan perpetuarsi
oggi sul cielo in grandi simulacri.
 
O antichi marmi in grandi orti romani!
Stan per logge e scalèe di balaustri,
con le lor verdi tuniche di muschi.
 
Negreggiano i cipressi i lecci i bussi
intorno alla fontana ove il Silenzio
col dito su le labbra è chino a specchio.
 
 
Vede apparire dal profondo il teschio
dell’eterna Medusa, la Gorgóne;
vede sé fiso nel divino orrore.
 
Lamenta i fati il grido del paone.
Tutto è immobilità di pietra, vita
che fu, memoria grave, ombra infinita.
 
Un sarcofago eleggo, ov’è scolpita
in tre facce una pugna d’Alessandro;
pieno è di terra, e porta un oleandro.
 
Quivi masticherò la foglia amara
del mio lauro, seduto su quell’arca.
 
Quivi disfoglierò la rosa vana
dell’amor mio, seduto su quell’arca.
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