#ScrittoriItaliani
Stella, mia unica stella, Nella povertà della notte, sola, Per me, solo rifulgi, Nella mia solitudine rifulgi; Ma, per me, stella
Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà) Perché bramo Dio?
Tutto ho perduto dell’infanzia E non potrò mai più Smemorarmi in un grido. L’infanzia ho sotterrato Nel fondo delle notti
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata
Solo ho amica la notte. Sempre potrò trascorrere con essa D’attimo in attimo, non ore vane; Ma tempo cui il mio palpito trasme… Come m’aggrada, senza mai
Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia
Dolce declina il sole. Dal giorno si distacca Un cielo troppo chiaro. Dirama solitudine Come da gran distanza
Scompare a poco a poco, amore, il… Ora che sopraggiunge lunga sera. Con uguale lentezza dello strazio Farsi lontana vidi la tua luce Per un non breve nostro separarci.
E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare
E gli alberi e la notte non si muovono più Se non da nidi.
Mi tengo a quest’Albero mutilato abbandonato in questa dolina che ha il languore di un circo prima o dopo lo spettacolo
Col mare mi sono fatto una bara di freschezza
M’illumino d’immenso.
Potrebbe esserci sulla falce Una lucentezza, e il rumore Tornare e smarrirsi per grandi Dalle grotte, e il vento potrebbe Dall’altro sale gli occhi arrossar…
Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca